A quest'ora della notte, patrono San Giorgio Martire, Il nostro San Giorgio, rivolgiamo i nostri occhi a te, più che in altri momenti, più per il lavoro che per la gioia. Per il lavoro che facciamo nei nostri campi, nelle nostre officine, e per la gioia che speriamo di abbracciare nelle nostre vacanze, nella nostra reliquia.
La notte ha le sue gradazioni. Non è ancora mezzanotte; presto saremo in quella che i poeti chiamano una notte di tempesta, notte profonda. Renderanno chiare le stelle se non sono oscurate per tutti.
Come cercheranno gli afflitti, per i malati? Le luci brilleranno nelle città e nelle campagne. Come contempleranno la lampada a olio?, la luce elettrica gli occhi che si alzano a te, Patrono San Giorgio, con conforto, con dolore?
Tutti vogliamo la pace; lo vogliamo tutti per noi stessi e per il mondo. Tu, San Giorgio martire, tu sei la nostra pace. Ma la tua radiazione, dalle stelle ai tuoi piedi, è di pace universale. San Giorgio martire, nostro protettore, il•lumina'ns, proteggici, ispiraci.
Gli appunti. Come spesso accade con alcuni autori, la mia ammirazione per Azorín mi fa tornare sempre al suo lavoro e, come questo, questa preghiera di Sant Jordi viene da un adattamento che ho fatto della sua Oración en la noche, pubblicato in: Albacete, sempre (Albacete: Municipio di Albacete, 1970, una volta. 15, edizione non commerciale). Un'opera progettata da José S. Serna (compilazione, prologo e note), l'illustre prosatore e avvocato di Albacete che corrispondeva spesso con Azorín e che, felicemente, reso possibile questo affascinante libro.
Il volume in questione è costituito da una ventina di testi o frammenti pubblicati da Azorín ai suoi tempi in diverse opere, ora tutti direttamente imparentati con Albacete o La Mancha. lì dentro, scritto nell'anno 1961, quando l'autore aveva ottantotto anni, morì sei anni dopo, proprio questa Oración en la noche si trova. Per il suo significato e sentimento, l'ho riscritto nella mia lingua, che era anche quella di Azorín- dedicato al santo patrono di Banyeres de Mariola i, perché, Ho deciso di pubblicarlo nello spazio e nel tempo che mi sembra più opportuno così com'è, precisamente, il programma dei festeggiamenti di Sant Jordi de Banyeres de Mariola.
Nell'opera cit, Albacete sempre, ci sono alcuni riferimenti alla frase che ras e breve, senza ulteriori commenti li trascrivo per registrare alcuni dettagli sull'origine di questa preghiera azoriana, in prosa, commovente secondo me, che quest'anno ho cercato di trasformare in un testo giordano, esattamente in una frase giordana, dedicato ai gentili lettori che seguono questa festosa pubblicazione.
sulla pagina. 129: preghiera notturna. Compilatore responsabile (José S.. Serna) per Radio Popolare, di Albacete, della proclamazione della fiera di 1961, Azorín, sempre pronto al suo aiuto amichevole, ha regalato all'apprendista banditore questa preghiera che non appassirà mai.
Devota della Vergine della Piana (il nostro Marededeu: una delle più belle invocazioni mariane), lo lasciò scritto in due momenti, quel delicato bouquet di fiori freschi, esponeroses, grande gioia per tutto il popolo di Albacete; in primo luogo, per il cardinale Talavera, poi vescovo della diocesi.
Fu recitato in quella trasmissione al pubblico. (C'è un'ampia recensione in La Voz de Albacete, 7 di settembre)
1, sulla pagina. 82, da un'intervista ad Azorín negli anni 60, un estratto: (La vigilia di Natale non è una festa. È un momento di solitudine e preghiera.)
(Azorin, cos'è per te la preghiera?)
(Uguale alla meditazione.)