Sant Jordi e La Ciutat de Valencia


Emil Beüt e Belenguer

La città di Valencia ha celebrato solennemente la festa di Sant Jordi. Forse perché mantenne vivo il ricordo della battaglia del Puig dove, secondo la tradizione, apparve il Sant Cavaller, fece avanzare gli attratti Stati della Corona d'Aragona dando splendore alla festa. Non c'è traccia precisa della data in cui iniziò a celebrare il martire di Cappadocia, ma è documentato che già in 1341 la Giuria valenciana ha lanciato un "Appello" ricordando al popolo "che la festa di S. Jordi è tinga". L'antichità, pertanto, è più vecchio.

Ogni anno nel giorno della festa del santo, che era obbligatorio, vi fu un corteo generale organizzato dalla Giuria e con l'assistenza delle autorità e di "tutti i mestieri" ciascuno con i propri suoni e molte invenzioni" - secondo una cronaca dell'epoca- con le loro bandiere e stendardi, non manca il Senyera Real, scortato dalla Compagnia del Centenario della Piuma, che andava "con balestre e archibugi con le insegne di Sant Jordi con la bandiera del Centenario con pifani e tamburi", come dettagliato nelle cronache antiche.

Nella piazza attualmente chiamata Rodrigo Bonet, e che qualche anno fa era il giorno di San Giorgio, c'era un tempio dedicato al martire di Cappadocia - che fu demolito nel 1862-; tutte le processioni uscivano dal Duomo e si recavano in questa chiesa, entrarono da una porta, si inchinarono davanti all'altare maggiore, e poi sono usciti da un'altra porta.

Non solo è stata organizzata una processione a Sant Jordi in occasione della sua festa, ma anche il 9 ottobre, anniversario della conquista della città da parte di Giacomo I, effemeridi fondamentali della costituzione del Regno in uno Stato, e in quale data la festa ebbe uno specifico splendore negli anni in cui si celebravano i centenari.

La devozione di Valencia era incentrata sul Santo Cavaliere, e qualsiasi conoscenza era motivo per tenere una processione in suo onore. Quindi l'anno 1350 la gioia della nascita della piccola Giovanna, figlio del re Pietro II di Valencia, si è manifestata con una processione generale a Sant Jordi; come in 1355 si fa per il ritorno della Sardegna dello stesso re, nel mese di settembre; in un 1487 tra i festeggiamenti in occasione della presa di Malaga da parte di Ferdinando il Cattolico, c'era anche una processione a Sant Jordi; come c'era dentro 1547 perché Carlo I fece prigioniero di guerra il duca Giovanni Federico di Sassonia, Elettore dell'Impero tedesco. Anche in 1610 Il patriarca Joan de Ribera ha organizzato una processione generale, che sarebbe andato alla chiesa di Sant Jordi, il 21 novembre, per celebrare la cacciata dei Mori.

La festa di Sant Jordi dell'anno 1413 era particolarmente importante, poiché nella solennità religiosa il sermone è stato pronunciato nientemeno che da padre Vicent Ferrer. Approfittando del suo soggiorno a Valencia per predicare la Quaresima, pronunciò l'eloquente Domenico, su richiesta della Giuria, una bella predica in Plaça de la Seu, di cui si conserva il testo ed è considerato uno dei migliori che il santo valenciano pronuncerà. In esso ha fatto riferimento a "l'aiuto che dai (Sant Jordi) nella conquista della città e del regno di Valencia".

Il culto di Sant Jordi è rimasto vivo a Valencia per secoli. Attualmente c'è una parrocchia che ha come capo Sant Jordi Mártir, in Avinguda Pianista Amparo Iturbi.

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